Un cibo raro e a
rischio di estinzione, un miele agrodolce che è un ingrediente fondamentale di alimenti
destinati ai membri più fragili delle tribù di raccoglitori. Una risorsa che ci
dà ancora un motivo per essere critici nei riguardi dei prodotti alimentari
contenenti olio di palma, grasso comodo e a buon mercato per l’industria ma
finora deleterio per l’ambiente (http://www.ilfattoalimentare.it/?s=olio+di+palma e http://www.theguardian.com/environment/palm-oil per le numerose sfaccettature della
questione).
Dan Saladino (BBC
Radio4, The Ark of Taste) ci parla del miele prodotto dalle api selvatiche giganti
(Apis dorsata) e raccolto da coraggiosi cacciatori notturni perché sia cibo
speciale e ingrediente di preparazioni medicinali per bambini e anziani malati e
per le donne che hanno appena partorito. Sono un migliaio
i cacciatori di miele che raggiungono le remote aree di raccolta nelle foreste del
Borneo sudoccidentale attraversando a piedi e in barca zone di foresta
incontaminata.
La raccolta si svolge di notte, quando le api sono meno aggressive. Prima di
arrampicarsi su alberi giganteschi, alti fino a 90 metri e con tronchi tanto
larghi da volerci anche nove persone per abbracciarli, i cacciatori acrobati
cantano una preghiera: “Oh ape regina madre, lasciami raccogliere il miele dai
tuoi figli perché io lo porti ai nostri figli e anziani ammalati.” Terminato questo
rituale, inizia la scalata e, una volta in cima laddove le api hanno il nido, i
cacciatori si agganciano con le gambe al tronco, si sporgono a testa in giù e staccano
il favo con un coltello di bambù: questo è il momento più pericoloso della
caccia. Non ci sono dispositivi di sicurezza e una volta all’anno un cacciatore perde
la presa e cade.
Venticinque
tonnellate sono raccolte ogni anno e, insieme ai prodotti della pesca, questo
miele costituisce la principale fonte di reddito della comunità e perciò vale
tutti rischi che i cacciatori scelgono di correre. La foresta fornisce cibo
alla comunità umana e questa la cura e la preserva difendendola dai trafficanti
illegali di legname, dagli incendi e dalle attività di estrazione mineraria. Oggi
la foresta è minacciata dall’espansione delle piantagioni di palma da olio, e il
miele è stato inserito nella lista dello Slow Food Ark of
Taste Project (http://www.fondazioneslowfood.com/en/) con l'intento di preservare le comunità che vivono di questa risorsa così come il loro ambiente e di assicurare continuità all'antica tradizione che li lega.
Podcast ascoltabile da: http://www.bbc.co.uk/programmes/p02q60rt