Rispondendo alle
domande di Linda Poon, David Grimm racconta i risultati di Eiji Hara e colleghi
del Cancer Institute presso la Japanese Foundation for Cancer Research di
Tokio.
L: Qual è il legame
tra cancro e microbiota intestinale?
D: Già è noto il
legame tra i batteri che vivono nel nostro intestino e malattie infiammatorie
intestinali, allergie e malattie cardiache. Quindi non è sorprendente che un
legame tra microbiota e cancro esista. La questione centrale di questo studio è
dare una spiegazione alla maggiore probabilità che hanno gli individui più obesi
di ammalarsi di certi tipi di cancro.
L: Come hanno
fatto i ricercatori a studiare questa associazione?
D: I ricercatori
hanno messo a confronto topi snelli nutriti con una dieta normale con topi
obesi cui era stata somministrata una dieta fortemente ipercalorica. Con lo
scopo di indurre l’insorgenza del cancro, i topi di entrambi i gruppi erano stati
esposti a una sostanza carcinogenica immediatamente dopo la nascita. Alla fine
dello studio si è trovato che, in modo simile a quello che si osserva negli
esseri umani, solo il 5% dei topi magri si era ammalato di cancro nel corso
della vita, mentre tutti i topi obesi si erano ammalati. Differenze tra
i due gruppi di topi sono state evidenziate nella composizione del microbiota
intestinale. Nei topi obesi erano più alti i livelli di acido diossicolico
(DCA), un composto prodotto da certi batteri che degradano gli acidi biliari sintetizzati
dal fegato. Negli esseri umani DCA è noto per gli effetti cancerogeni dovuti
alla sua capacità di alterare il DNA. Perciò è molto interessante che siano
stati trovati alti livelli di questo composto nei topi obesi.
L: E dunque qual è il ruolo della dieta nello
sviluppo del cancro?
D: Una delle
domande di partenza dello studio era proprio: “la causa è la dieta?” Per
affrontare questo punto sono stati utilizzati topi geneticamente ingegnerizzati
per diventare obesi a prescindere dal tipo di dieta. Anche in questi topi l’incidenza
di cancro era maggiore e anch’essi presentavano livelli più alti di DCA. Questo
suggerisce che siano proprio i batteri intestinali a giocare un ruolo
nell’insorgenza del cancro piuttosto che solo l’alimentazione.
L: Che cosa
significa questo risultato per il futuro della prevenzione del cancro negli
esseri umani?
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